domenica 6 marzo 2011

Interviste: Dark Wave Community Friends

Il cuore dell’oscurità

Facebook è sicuramente il social network più diffuso nel nostro Paese e forse nel mondo intero. Amato o odiato, il dato di fatto è che oggi non avere un profilo su questo portale è un po’ come non avere la carta d’identità. Facebook: diavolo o acqua santa? Rispondiamo serenamente: dipende dall’uso che se ne fa. Prendiamo il caso di Dark Wave Community Friends. Questa comunità virtuale ha aggregato migliaia di estimatori di musica new wave e gotica, che qui hanno trovato spazio per esprimersi e condividere gusti, ricordi, emozioni, ma anche notizie ed informazioni sugli artisti e sugli eventi musicali-culturali connessi al genere, creando un vero e proprio servizio per gli appassionati. Li abbiamo contattati telematicamente per un’intervista e gli amministratori della pagina (Frontier, Winter, Ðevolutionist, Pusy e Faith) hanno risposto volentieri alle nostre domande.

Come e a chi è venuto in mente di aprire un profilo facebook con lo scopo di aggregare gli amanti del genere darkwave?
Frontier: Innanzitutto permettimi di ringraziarti per averci chiesto di rilasciare questa intervista, sono sicuro che molti utenti della nostra community gradiranno sentire le nostre risposte per conoscerci un po’ meglio. La nascita della nostra pagina è stata la conseguenza naturale di una precedente esperienza maturata su un profilo di facebook chiamato Dark Wave. Su Dark Wave, che è stato attivo per un anno, ci siamo conosciuti e stretto amicizia, poi, un giorno, il profilo è sparito lasciando un senso di smarrimento in coloro che, come noi, avevano trovato una piazza virtuale dove incontrarsi per scambiarsi e condividere la nostra musica preferita. Non potendo più farne a meno, abbiamo deciso di fondare questa pagina che, in onore di chi ci aveva concesso l’opportunità di incontrarci, abbiamo chiamato Dark Wave Community Friends.

Dark Wave Community Friends è sicuramente il gruppo dedicato alla musica dark-new wave-gotica più attivo sul WEB: quante soddisfazioni vi dà avere una partecipazione così ampia di utenti?
Frontier: Le soddisfazioni sono immense, anche in considerazione del fatto che la tipologia di musica che selezioniamo è sicuramente di nicchia, lontana dalla logica commerciale. Il feeling dark non è una moda, ma qualcosa che è sempre esistito e che nel corso dei secoli è stato rappresentato in varie forme artistiche, poesia, architettura, musica, ecc... Permettere alla gente di condividere e conoscere queste tematiche è fonte di estremo compiacimento e gratificazione.

La vostra pagina è gestita da più amministratori che coprono diversi orari nell’arco della giornata. Come siete organizzati? I turni sono casuali o seguono un determinato schema?
Frontier: Siamo in otto, ognuno con delle peculiarità diverse che si esprimono nelle occasioni in cui ci ritroviamo a condividere la musica con i fans. In realtà non esiste una programmazione dei tempi giornalieri. È la voglia di ascoltare musica in una comunità così partecipata che ci spinge ad usare questo canale. Un aspetto abbastanza curioso e divertente è che ognuno di noi ha delle preferenze o attitudini diverse nei confronti della scena dark, per cui quando “linkiamo”, riusciamo a mettere tante canzoni diverse e di diversi artisti, a dimostrazione di quanto è ampio il genere della new wave in senso generale.

Con quali criteri vengono selezionati i video dei gruppi musicali che gli amministratori postano sulla pagina? Ci sono confini di genere o di periodo storico?
Winter: Non ci sono criteri ben precisi. Sappiamo benissimo che postare un pezzo dei Bauhaus, dei Cure o dei Joy Division potrebbe essere notato e cliccato di più. Esistono però numerose altre bands che ci piacciono e che ci piacerebbe anche scoprire, la scena dark è molto vasta nelle sue produzioni. In sostanza uniamo il piacere di ascoltare e rivedere i video delle vecchie o recenti canzoni al piacere di ricercare e ascoltare qualcosa di nuovo, anche se magari è stato registrato 30 anni fa. In tutte le scelte però c’è la voglia di ascoltare quel pezzo. Il confine di genere non esiste perché crediamo che la cultura darkwave attuale si ispiri comunque ad una scena new wave anni ‘80 imprescindibile e che ha visto nascere dalle sonorità post punk numerosi artisti che si sono espressi nelle più svariate forme. Il Cabareth Goth è un genere con un immaginario e un repertorio sonoro completamente diverso dal Gothic Wave. Ma non per questo mancano delle affinità nel look come nella drammatizzazione degli stati d’animo. O anche il Folk che incrocia le sonorità più cupe della New Wave. Ci sarebbe tanto da dire sui video che ricerchiamo. Se proprio dobbiamo dire un criterio è quello del caos organizzato.

Ho apprezzato molto le vostre giornate a tema, avete sviscerato generi musicali, periodi storici e scene locali con un’indubbia competenza e rigorose disamine. Come nasce una giornata a tema?
Ðevolutionist: L'idea nasce per lo stesso scopo per cui è nata la pagina: raggruppare, per non disperdere, la massa di appassionati del genere, rievocando i grandi del passato o presentando nuove proposte musicali in un periodo nel quale, fortunatamente, si assiste a una specie di “risorgimento” dei canoni musicali, almeno a livello di ispirazione, della darkwave. Nella fase iniziale abbiamo contattato persone che conoscevamo per la loro indubbia competenza, successivamente abbiamo ricevuto tutta una serie di proposte, nel “thread” appositamente creato nell'area discussioni, che abbiamo puntualmente accolto. Lo sforzo per produrre l'evento è abbastanza impegnativo: tenere i contatti con l'ospite, preparare la locandina, tradurre i commenti, assicurarsi che tutto vada liscio nella serata dedicata all'evento sono attività molto faticose, ma ripagate dalle grandissime soddisfazioni che gli eventi speciali finora ci hanno dato. Anche nei casi in cui la scelta del tema poteva risultare azzardata (ad esempio l'evento dedicato alle influenze dark del progrock italiano degli anni ‘60 o lo special dedicato alle band appena affacciatesi sulla scena) il nostro pubblico non ha mancato di dimostrare il proprio sostegno ed entusiasmo. A questo proposito permettici di ringraziare tutti gli special guests (Marco Pesare, Daniele B-Life, Delphine Bicep, Alessio Teti, Mike Pougounas, Francesco Castignani, Andrea Borgogni, Carlo Prezioso, Stefano Agnini, Vincenzo Sansolino, Gregor Samsa) per l'eccezionale lavoro svolto e tutti coloro che hanno assistito ai nostri eventi: siete grandi!!! Ricordiamo che siamo sempre alla ricerca di ospiti e temi per i nostri eventi per rendere la pagina sempre più ricca, interessante e dinamica: membri della community fatevi avanti, siamo pronti e disponibili a valutare qualsiasi proposta.

Si discute spesso sulla vanità di avere un profilo facebook, voi avete dimostrato, insieme ad altri gruppi simili ovviamente, che è possibile farne un uso “buono” aggregando utenti che possano condividere informazioni, emozioni, ricordi. Avvertite il peso di questa responsabilità?
Ðevolutionist: La nostra pagina è nata con l'intenzione di creare una community in cui tutti sono chiamati a proporre e sviluppare dei contenuti: vediamo la nostra funzione semplicemente come una sorta di “animatori”, per coinvolgere tutti gli appassionati e tenere viva la fiamma di un genere musicale per certi versi irripetibile. Questo obiettivo cerchiamo di realizzarlo non solo attraverso i link musicali che quotidianamente postiamo in bacheca, ma anche tramite la segnalazione di concerti di band più o meno note, di feste/raduni riguardanti il genere, la proposta di brani di band emergenti, la creazione di eventi speciali sulla nostra bacheca: insomma di tutto ciò che ruota intorno al nostro vivace e multiforme “mondo”. A questo proposito, e in conformità allo spirito originario che è alla base della nascita della pagina, invitiamo tutti i membri a fare altrettanto: postate liberamente qualsiasi contenuto che tenga viva la fiamma della darkwave e che possibilmente la alimenti. Per rispondere alla tua domanda più puntualmente: è ovvio che avvertiamo una certa responsabilità ma, essendo sostanzialmente dei tramiti, la sentiamo anche condivisa e le dimostrazioni di affetto e sostegno da parte dei nostri affezionati membri ci hanno sempre confortato. Nelle poche occasioni in cui abbiamo ricevuto critiche da parte di membri che non si trovavano d’accordo con alcune delle nostre scelte “editoriali”, dobbiamo riconoscere che si trattava sempre di interlocutori competenti con i quali abbiamo discusso in modo civile e misurato: magari ciascuno è rimasto sulle proprie posizioni… ma la discussione si è sempre svolta all'insegna del massimo rispetto!

La vostra pagina non è solo revivalistica, infatti oltre alle bands storiche della darkwave come Joy Division, The Cure, Bauhaus, Siouxsie And The Banshees, vengono trattate bands attuali e soprattutto realtà emergenti del nostro Paese. Siete d’accordo sul fatto che, grazie al vostro lavoro, molti gruppi emergenti hanno la possibilità di farsi conoscere?
Pusy: Siamo pienamente d’accordo, uno degli obiettivi della nostra pagina è anche quello di proporre e divulgare gruppi italiani emergenti. Infatti dobbiamo ammettere che, in Italia, una nuova e folta schiera di bands si sta affacciando sul mercato: sono tutti gruppi che a vario titolo si riallacciano a quanto partorito negli anni '80. Oggi, grazie a varie contaminazioni, la Dark Wave sta finalmente suscitando l'interesse che ha sempre meritato e sta crescendo una nuova scena ricca di proposte. Sempre più gruppi italiani stanno proponendo un interessante crossover con alcune sonorità tipiche della Dark Wave. Quando si parla di Dark, non ci si può riferire solo ed esclusivamente alle musiche oscure, ma bisogna richiamare tutto un modo di pensare e di esprimersi, nel Dark contano di più le idee oltre all'immaginario e per questo possiamo trovare molti gruppi che si possono definire Dark, anche se i suoni proposti non sono poi così cupi e tenebrosi.

Avete mai pensato alla possibilità di organizzare a vostro nome degli eventi per aggregare anche "dal vivo" questa scena musicale sotterranea?
Pusy: Assolutamente sì! L’organizzazione di un evento “dal vivo” sarebbe l’apoteosi di tutto il lavoro “virtuale” che stiamo facendo. Sarebbe il modo ideale per conoscere tutti gli appassionati e condividere le emozioni che questo genere musicale suscita. Chiaramente l'organizzazione di un evento musicale comporta una serie di operazioni e accorgimenti tecnici che devono essere affrontati. Stiamo valutando l’ipotesi di una location che sia centrale e facilmente raggiungibile.
Pertanto l’idea dell’evento è in cantiere… e ovviamente l’invito sarà esteso a tutti. Non vi anticipiamo nient’altro.

Parlateci di alcuni utenti del vostro gruppo che ritenete doveroso citare per la loro attività o per la loro personalità.
Faith: Prima di tutto ci sembra doveroso ricordare un nostro carissimo amico, nonché ex collaboratore, il quale ha contribuito attivamente, assieme a tutti noi, alla nascita ed alla crescita della pagina, ossia Karont Smith il Traghettatore; per il resto, il nostro ringraziamento va rivolto a tutti coloro che hanno partecipato, ogni giorno, coi loro video e commenti, a rendere unica questa comunità e, soprattutto, a tutti gli ospiti che, con le loro “esperienze” musicali, ci hanno aiutato a far conoscere realtà davvero significative ed interessanti.

Cosa vi augurate per il futuro di questa "comunità virtuale"?
Faith:
Il nostro augurio è di continuare sempre così e di fare ancor più del nostro meglio affinché tutti quelli che amano il genere "dark wave" possano ritrovarsi e condividere emozioni; abbiamo riscontrato, con nostra enorme soddisfazione, di non essere in pochi e, anche per questo motivo, stiamo coltivando sempre di più l'idea di realizzare il "grande passo", ovvero il passaggio dal mondo virtuale a quello reale, attraverso collaborazioni con grandi realtà della scena dark italiana come, per esempio, la stessa Fonoarte Musica e Cultura (che ringraziamo ancora per questa intervista) e Darkitalia.it


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