mercoledì 1 giugno 2011

Dischi: HIROSHIMA MON AMOUR – Quinta stagione

Dignità di un gruppo.
Pensavo che gli Hiroshima Mon Amour fossero incapaci di cambiare. Sin dall’inizio il loro suono è stato ancorato ad un post-punk che pescava a piene mani negli anni ’80, Joy Division, The Cure e Diaframma in primis, lasciando poco spazio all’improvvisazione e alla contaminazione. Molti cambi di formazione nel corso degli anni non hanno mai spostato quel baricentro, quello della “new wave a tutti i costi”, il cui tratto distintivo è stato sin dagli esordi la voce acre e monocorde di Carlo Furii, che ha sempre mantenuto le debite distanze da quel che è comunemente considerato “il bel canto”. Cambia tutto con questo Quinta stagione, nuovo capitolo della discografia HMA dopo i precedenti Anno Zero, Dedicata, l’antologia di inediti Cambio 1995-2001 e il live Embryo. E non parlo delle due tracce poste agli estremi del disco, ruvida elettronica gotico-industriale (l’amico elvetico Sacha Rovelli, aka Icydawn, al sintetizzatore) cui gli HMA già ci avevano abituato in passato grazie ad episodi come Nemesi, Embryo o Prophecy, ma parlo di tutto il resto. Gli HMA adesso suonano disinibiti, con il gusto di farlo e di misurarsi con altri linguaggi, di sperimentare senza pesanti fardelli sulle spalle (leggi “il fantasma di Ian Curtis”). Il loro suono ora si sporca rotolandosi nel punk (Finzioni), nel blues (Domani è un altro giorno) e c’è persino un ritmo "disco" in Polizia delle passioni, ma qui oggi si suona soprattutto rock: tante, tantissime chitarre! Sono spariti i synth, che hanno lasciato il posto all’organo e al pianoforte (stupenda l’introduzione pianistica di Dignità di un uomo), Carlo Furii è più passionale nell’esternare le sue liriche. Emergono ricordi dei vecchi HMA in più di un episodio, soprattutto nei pezzi lenti come L’Europa dopo la guerra e Bacio francese, ma anche qui il tutto si dipana con un “mood” più caldo e intenso. I testi sono molto evocativi, come nella migliore tradizione HMA, con qualche apparente (e sottolineo apparente) leggerezza in più, che conferisce una maggiore freschezza ai brani, in perfetta sintonia con la musica. Questo Quinta stagione è un disco maturo, coraggioso e che merita rispetto. Sicuramente deluderà qualche fan della prima ora che avrebbe preferito la band riproponesse il medesimo “clichet” darkwave, ma i cambiamenti, si sa, passano attraverso percorsi incerti e a volte dolorosi, cui però i nostri paiono ben disposti, per sé stessi e per la loro dignità di artisti.


Artista: Hiroshima Mon Amour
Titolo: Quinta stagione
Formato: cd album
Anno: 2011
Etichetta: Danze Moderne
Stile: new wave, rock

Tracklist:
1. Angoscia
2. Non lasciarmi andare
3. Madonna
4. Dignità di un uomo
5. Finzioni
6. Bacio francese
7. Polizia delle passioni
8. Luci di Atri
9. Come ogni notte
10. Domani è un altro giorno
11. L’Europa dopo la guerra
12. D’amore non si muore

Formazione:
Carlo Furii: voce, tastiere
Domenico Capriotti: basso
Danilo De Berardinis: chitarre
Salvatore Palmisio: batteria
Sergio Tancredi: pianoforte

ospiti
Icydawn: elettronica
Siberia: voce in “Angoscia”
Marcello Malatesta: cori


Collegamenti:
Sito ufficiale
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