sabato 1 marzo 2014

Come tutelare i propri brani musicali dal plagio

Il falso problema.
Quando un gruppo emergente decide di realizzare il primo album e mi viene a chiedere consiglio, sapete qual è il principale problema che si pone e sul quale mi chiede lumi? Provate a rispondere. Qual è il miglior studio di registrazione della zona? Nossignore. A quale etichetta discografica proporre il master per una eventuale produzione? Macché. Idee e consigli per la realizzazione della grafica? Manco per sogno. Il principale problema di questi musicisti in erba è la tutela dei propri brani contro il plagio: convinti di aver scritto la “hit” del secolo, temono che qualche star musicale si impossessi del loro brano, ci scali le classifiche mondiali e guadagni milioni di euro alla loro faccia. Bene, credere nella propria musica è già una bella prova di autostima, ottimo per cominciare al meglio la carriera. Ma la questione della tutela dei brani contro il plagio è un falso problema. La retro-domanda insita in questa argomentazione è, alla fine: ma dobbiamo iscriverci alla SIAE?

Perché non iscriversi alla SIAE.

Evidentemente questi amici che si apprestano ad entrare in studio di registrazione per realizzare il loro esordio discografico, non hanno mai letto il mio articolo “La SIAE e la ripartizione dei diritti d’autore”, pubblicato tempo fa su questo blog. In esso sconsigliavo di iscriversi alla SIAE in quanto, non solo essa è piuttosto inefficiente a vari livelli nella raccolta dei vostri diritti d'autore, non solo ha una legislazione che penalizza i giovani autori a favore dei soliti grandi artisti da classifica (Baglioni, Ramazzotti, Ligabue, Vasco Rossi, Pausini, ecc...), ma non tutela affatto i vostri brani nel modo in cui voi la intendete. Mi spiego, se qualcuno vi copia un brano musicale, il lavoro che fa la SIAE è il seguente: prende lo spartito del vostro brano, prende quello dell'artista che vi ha copiato, li confronta e sentenzia “Sì, ti hanno copiato”. Basta. Poi l'avvocato e i soldi per la causa ce li dovete mettere voi, senza la certezza matematica di vincerla, soprattutto se chi vi ha copiato ha un sacco di soldi. Certo, avere i pezzi registrati alla SIAE potrebbe essere un buon inizio per intentare una causa legale contro l'eventuale plagiatore, ma il costo dell'impresa non vale il beneficio. Intanto iscriversi alla SIAE costa un botto, attualmente Euro 281,40 (quota annuale + tassa di istruttoria), e poi si pagano Euro 151,81 di quota annuale, somma che difficilmente riuscirete ad ammortizzare con il guadagno in diritti d'autore. In più, mentre le altre società europee accettano il deposito dei brani su supporto fisico (cd, DVD , DAT, ecc...), la SIAE prevede solo ed esclusivamente il deposito dello spartito musicale (manoscritto). Se non siete esperti in scrittura musicale, c'è quindi anche la spesa per la redazione dello spartito da parte di un professionista, che, in base a quello che mi hanno raccontato, può chiedere dai 20,00 ai 50,00 euro per brano. Conviene iscriversi alla SIAE solo nel caso un vostro pezzo venga incluso in un cd che verrà stampato in migliaia di copie, o venga scelto per uno spot pubblicitario trasmesso in televisione, o incluso in una colonna sonora di un film di grossa distribuzione, oppure se avete in mano un contratto discografico che preveda la stampa di migliaia di copie del vostro cd, o se magari un vostro brano sta scalando velocemente le classifiche. In sostanza, in tutti quei casi in cui ci sia in previsione un grosso rientro di danaro in diritti d'autore.

Tutelarsi come?
Diventate proprietari del vostro brano musicale nel momento in cui lo componete. Per essere considerati autori musicali bisogna semplicemente comporre della musica, non dover essere iscritti alla SIAE, come qualcuno erroneamente crede. Mozart è stato un grande compositore, ma non è stato mai iscritto a nessuna società di raccolta dei diritti. Resta il problema della tutela del brano, che tanto vi attanaglia. Bene, vi dirò come fare.
1- Intanto c'è un metodo semplice, molto utilizzato, che consiste nel fare un pacchetto con dentro il cd con le vostre canzoni e spedirvelo, meglio se con raccomandata, tramite le Poste Italiane. Non dovete aprirlo. Lo aprirete solo davanti al giudice quando trascinerete in giudizio il plagiatore. La data del timbro postale dimostrerà che avete composto il brano incriminato prima di lui. Ulteriori precauzioni possono essere di sigillare il pacchetto con ceralacca e spedire due pacchetti anziché uno, non si sa mai...
2- Potete spedire una copia del vostro album, già pubblicato, all'Archivio di Stato o ad un'associazione o ad una fondazione. In genere questi enti hanno l'obbligo di annotare la ricezione del plico (con tanto di data) e archiviare l'opera. Sarà una prova schiacciante contro il fedifrago.
3- Registrare il brano sul sito CopyZero (www.copyzero.org). Nessun bisogno di deposito di manoscritti, è sufficiente caricare il materiale digitalizzato, anche interi album, in una cartella criptata e il sito CopyZero ve la restituisce “bollata”. La tutela dura quattro anni, ma la si può rinnovare. In sede giuridica il suo valore è tuttavia di dieci anni.
4- Utilizzare licenze Creative Commons (www.creativecommons.it). Sono una serie di licenze con cui l'autore dell'opera dichiara l'utilizzo che gli altri possono farne. L’idea di adottare una forma di copyright libera è ottima se avete intenzione di diffondere in modo virale la vostra musica, a fini promozionali. In alcuni Paesi, a queste licenze viene riconosciuto un valore legale.
5- Quando il vostro disco uscirà, ci sarà impressa sulla label la data di stampa. In sede legale testimonierà a vostro favore l'etichetta discografica, che ha stampato il cd, o, se autoprodotto, parleranno a vostro favore le fatture dello studio di registrazione, della stamperia, ecc... Banalmente, testimonierà a vostro favore il disco stesso.

Chiudo con una considerazione personale. Essere plagiati potrebbe essere un formidabile colpo di fortuna se il colpevole è un grosso artista e voi siete agli esordi. Senza fare nomi, ci sono stati casi in cui l'artista plagiato, sull'onda dello sdegno generale per un comprovato reato di violazione della paternità dell'opera, ha avuto un'inaspettata visibilità sui media, specialmente in un'epoca dominata dall'informazione on-line, veloce e virale. Purtroppo la possibilità di essere plagiati in tal senso, credetemi, è decisamente bassa.