Il falso problema.
Quando un gruppo emergente decide di realizzare il primo
album e mi viene a chiedere consiglio, sapete qual è il principale problema che
si pone e sul quale mi chiede lumi? Provate a rispondere. Qual è il miglior
studio di registrazione della zona? Nossignore. A quale etichetta discografica
proporre il master per una eventuale produzione? Macché. Idee e consigli per la
realizzazione della grafica? Manco per sogno. Il principale problema di questi
musicisti in erba è la tutela dei propri brani contro il plagio: convinti di
aver scritto la “hit” del secolo, temono che qualche star musicale si
impossessi del loro brano, ci scali le classifiche mondiali e guadagni milioni
di euro alla loro faccia. Bene, credere nella propria musica è già una bella
prova di autostima, ottimo per cominciare al meglio la carriera. Ma la
questione della tutela dei brani contro il plagio è un falso problema. La
retro-domanda insita in questa argomentazione è, alla fine: ma dobbiamo
iscriverci alla SIAE?
Perché non iscriversi alla SIAE.
Tutelarsi come?
Diventate proprietari del vostro brano musicale nel momento
in cui lo componete. Per essere considerati autori musicali bisogna
semplicemente comporre della musica, non dover essere iscritti alla SIAE, come
qualcuno erroneamente crede. Mozart è stato un grande compositore, ma non è stato
mai iscritto a nessuna società di raccolta dei diritti. Resta il problema della
tutela del brano, che tanto vi attanaglia. Bene, vi dirò come fare.
1- Intanto c'è un metodo semplice, molto utilizzato, che
consiste nel fare un pacchetto con dentro il cd con le vostre canzoni e
spedirvelo, meglio se con raccomandata, tramite le Poste Italiane. Non dovete aprirlo. Lo aprirete solo
davanti al giudice quando trascinerete in giudizio il plagiatore. La data del
timbro postale dimostrerà che avete composto il brano incriminato prima di lui.
Ulteriori precauzioni possono essere di sigillare il pacchetto con ceralacca e
spedire due pacchetti anziché uno, non si sa mai...
2- Potete spedire una copia del vostro album, già
pubblicato, all'Archivio di Stato o ad un'associazione o ad una fondazione. In
genere questi enti hanno l'obbligo di annotare la ricezione del plico (con
tanto di data) e archiviare l'opera. Sarà una prova schiacciante contro il
fedifrago.
3- Registrare il brano sul sito CopyZero (www.copyzero.org).
Nessun bisogno di deposito di manoscritti, è sufficiente caricare il materiale
digitalizzato, anche interi album, in una cartella criptata e il sito CopyZero
ve la restituisce “bollata”. La tutela dura quattro anni, ma la si può
rinnovare. In sede giuridica il suo valore è tuttavia di dieci anni.
4- Utilizzare licenze Creative Commons
(www.creativecommons.it). Sono una serie di licenze con cui l'autore dell'opera
dichiara l'utilizzo che gli altri possono farne. L’idea di adottare una forma
di copyright libera è ottima se avete intenzione di diffondere in modo virale
la vostra musica, a fini promozionali. In alcuni Paesi, a queste licenze viene
riconosciuto un valore legale.
5- Quando il vostro disco uscirà, ci sarà impressa sulla
label la data di stampa. In sede legale testimonierà a vostro favore
l'etichetta discografica, che ha stampato il cd, o, se autoprodotto, parleranno
a vostro favore le fatture dello studio di registrazione, della stamperia,
ecc... Banalmente, testimonierà a vostro favore il disco stesso.
Chiudo con una considerazione personale. Essere plagiati
potrebbe essere un formidabile colpo di fortuna se il colpevole è un grosso
artista e voi siete agli esordi. Senza fare nomi, ci sono stati casi in cui
l'artista plagiato, sull'onda dello sdegno generale per un comprovato reato di
violazione della paternità dell'opera, ha avuto un'inaspettata visibilità sui
media, specialmente in un'epoca dominata dall'informazione on-line, veloce e
virale. Purtroppo la possibilità di essere plagiati in tal senso, credetemi, è
decisamente bassa.