lunedì 3 agosto 2015

Spotify, che la musica sia con voi!

Il primo servizio musicale sul WEB per lo streaming on-demand.
Di tutte le novità apparse sul WEB negli ultimi anni riguardanti lo streaming on-demand, quella che mi ha appassionato di più è stata senza dubbio Spotify. Spotify è stato lanciato nel 2008 dalla startup svedese Spotify AB per offrire ai suoi utenti un'ampia selezione musicale di svariate case discografiche, tra le quali le major Universal, EMI e Sony. Per poter usufruire del servizio è necessario registrarsi e creare un proprio account, quindi decidere se essere utenti Free, Unlimited o Premium. Gli utenti Free, qualifica che si ottiene con la sottoscrizione, possono ascoltare musica in quantità illimitata, ma intervallata saltuariamente da brevi spot pubblicitari audio-video di circa 20 secondi ciascuno, gli utenti Unlimited accedono al servizio senza interruzioni pubblicitarie, mentre gli utenti Premium possono usufruire in più dello streaming con maggiore bitrate (fino a 320 kb/s), l'accesso offline alla musica e le applicazioni mobili. L'azienda è stata fondata a Stoccolma da Daniel Ek e da Martin Lorentzon, cofondatore di TradeDoubler, l'azienda madre è oggi la Spotify Ltd di Londra, mentre la ricerca e lo sviluppo vengono svolti a Stoccolma sempre dalla Spotify AB. Il programma è stato lanciato il 7 ottobre del 2008 e già nel 2010 il World Economic Forum aveva conferito all'azienda il titolo di Technology Pioneer. Il catalogo Spotify è sterminato: nel 2014 conteneva oltre 20 milioni di brani musicali, sia di artisti major che indipendenti, e il numero tende a crescere in modo esponenziale, anche se a tutt'oggi si notano assenze pesanti. Tra i big assenti a livello mondiale spiccano Led Zeppelin, Pink Floyd, Ac/Dc e The Beatles (esclusiva di iTunes), mentre, tra i grandi nostrani, pesa la mancanza di Lucio Battisti.

Funzionamento
Logo Spotify
Una volta essersi collegati al sito di Spotify ed aver istallato il programma sul PC, basta una semplice ricerca in base al nome dell'artista o titolo del disco o titolo della canzone, per trovare la musica che stiamo cercando. È possibile salvare i nostri album preferiti oppure creare playlist con le nostre canzoni preferite, che possiamo anche condividere con altri utenti. Esistono addirittura dei siti WEB dove poter condividere, votare  e discutere le playlist di Spotify o le singole canzoni. Spotify non permette di creare playlist automatiche in base ai gusti degli utenti, ma offre una integrazione con Last.fm (Leggi: Last.fm, laradio del futuro), che permette di inviare le canzoni ascoltate su Spotify al loro account su Last.fm, in modo da poter essere analizzate e permettere al programma di capire quali sono i nostri gusti musicali. Spotify ha anche una funzione Radio, che genera playlist casuali in base ai nostri generi preferiti o periodi di riferimento (ad esempio anni '70, '80, '90 ecc...) ed una funzione Artist Radio, che manda in onda solo brani del nostro artista preferito. L'integrazione di Spotify con facebook è obbligatoria, questo ci permette di accedere alle playlist del nostri amici sul social network e condividere con loro i nostri gusti musicali. Se non vogliamo che gli amici vedano le nostre playlist, si può sempre applicare la modalità anonima. Istallando Spotify sul nostro smartphone, lo trasformiamo in una sorta di  walkman dalle potenzialità immense. Vi ricordate dei walkman a cassette o cd? Preistoria! Adesso possiamo avere tutta la musica che vogliamo a portata di mano, in qualsiasi momento della giornata, dentro al nostro telefonino.

Conclusioni
Credetemi, per innamorarsi di Spotify basta un attimo! Il mercato musicale ha subito drastici mutamenti negli ultimi anni, sia dal punto di vista dei supporti audio che delle innumerevoli possibilità di usufruire della musica. Si è passati dai vinili 45 e 33 giri alle musicassette, dai compact disc ai files mp3, fino allo streaming. Così come drastici mutamenti per quel che riguarda le radio, che un tempo ci imponevano via etere le loro scalette, ma che ora stanno diventando solo un lontano ricordo: la radio, adesso, ce la facciamo noi, con le canzoni che ci piacciono o che rientrano nei generi che amiamo. Ed è nell'ottica di questo inarrestabile cambiamento che si inserisce la novità di Spotify, sicuramente il modo di ascoltare la musica del futuro, vista la rapidissima evoluzione tecnologica di computers e smartphone, con buona pace dei nostalgici dei vecchi LP in vinile o delle vecchie radio in FM.


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